Perchè si ama la pallavolo
Sicuramente si farà un torto a qualcuno, e ce ne scusiamo, ma parliamo della Pallavolo perchè l’abbiamo giocata, e la confrontiamo con altri sport per averli soltanto guardati.
In nessuno sport, è così tanto importante la squadra, nessuno sport nasce così tanto dal profondo di uno spogliatoio come la pallavolo.
L’alzata, il muro, la schiacciata, sono gesti tecnici bellissimi, trasmissibili al pubblico, a chi ti guarda. Ma non ci sono soltanto i tre passi di rincorsa: c’è lo schema, la ricezione, il palleggio e poi il gesto tecnico finale. Un istante per ogni giocata, forse meno.
Un lampo, una luce che attraversa i nove metri e si conclude a ridosso della rete. Maradona forse poteva vincere una partita da solo, Bernardi o Giani, probabilmente, no.
Fin dai primi palleggi del mini-volley, devi imparare a conoscere gli altri, a fidarti degli altri. È forse il primo concetto che trasmette questo sport: tu non sei nessuno; con gli altri puoi essere un campione.
Uniti si vince, divisi si perde. Devi avere gli stessi movimenti dei tuoi compagni, lo stesso istinto; deve bastare un gesto a farti capire le loro intenzioni, devi usare tutto te stesso in quel colpo, perchè se riesci, riesci per tutti, con tutti.
Quando può uscire il tuo urlo di gioia, è conseguente e del tutto naturale che i compagni ti sommergano: è come una valanga che si stacca e che non può fare a meno di scivolare a valle.
Ecco da dove deve partire il mini-volley: da quella coesione unica di una compagine che deve diventare un gruppo per poter giocare.
Ai genitori, che dedicano tanto tempo allo sport dei loro figli
Un’amica mi ha chiesto:
“Perché spendere così tanti soldi e tempo per tuo figlio per allenarsi a tennis, karate, nuoto, pallavolo, calcio, basket o qualsiasi altro sport?”
Le ho risposto:
“Non pago perché mio figlio si allena e gioca. Sai cosa sto pagando?”
“Perché spendere così tanti soldi e tempo per tuo figlio per allenarsi a tennis, karate, nuoto, pallavolo, calcio, basket o qualsiasi altro sport?”
Le ho risposto:
“Non pago perché mio figlio si allena e gioca. Sai cosa sto pagando?”
- Pago perché mio figlio imparari a essere disciplinato.
- Pago perché mio figlio impari a prendersi cura del suo corpo e della sua mente.
- Pago perché mio figlio impari a lavorare con gli altri ed essere un buon compagno di squadra.
- Pago perché mio figlio impari ad affrontare la delusione quando non ottiene ciò che si aspettava, ma sa che deve lavorare di più.
- Pago perché mio figlio imparari a raggiungere i suoi obiettivi.
- Pago perché mio figlio capisca che ci vogliono ore e ore di duro lavoro e allenamento per vincere un campionato/gara/competizione, e che il successo non avviene da un giorno all’altro.
- Pago per l’opportunità che mio figlio ha di fare amicizie per tutta la vita.
- Pago perché mio figlio sia sul campo di gioco e non davanti alla televisione.
- Pago per tutti gli insegnamenti che lo sport ti offre: “responsabilità, umiltà, dedizione, amicizia, convivenza, ecc. Ecc.”.